Regione: Friuli Venezia Giulia
Altitudine: 5 m s.l.m.
Superficie: 36,84 km2
Abitanti: 3.503 (06-2009)
Nome abitanti: aquileiesi
Santo Patrono: Santi Ermacora e Fortunato
Giorno Festivo: 12 luglio
Aquileia fu fondata come colonia militare dai Romani nel 181 a.C. per contrastare l'avanzata di popoli barbari. Ben presto la città diventa anche un importante punto di partenza per le spedizioni e le conquiste militari, oltre a diventare un importante crocevia per il commercio. Sotto l'impero di Cesare Augusto raggiunge il suo apice con una grandissima popolazione e diventa residenza di molti imperatori.
Con l'editto di Milano del 313 d.C. il Cristianesimo esce dai sotterranei di Aquileia ed esplode pubblicamente, dimostrando un grande e veloce sviluppo. I vescovi di Aquileia crescono di importanza nei secoli seguenti dando un vigoroso contributo allo sviluppo del cristianesimo occidentale sia sotto il profilo dottrinario che interessò tutte le chiese d'Occidente, sia per l'autorità esercitata.
Aquileia resiste alle ripetute incursioni di popoli barbari, ma non ad Attila che in seguito all'incidentale crollo di un muro di fortificazione riesce a penetrare nel 452 nella città devastandola e, si dice, spargendo il sale sulle rovine. Alla figura di Attila sono legate due leggende: una inerente il crollo delle mura di Aquileia ed un sogno premonitore grazie al quale Attila conquistò la città; l'altra sul tesoro di Aquileia, sepolto per evitare che fosse depredato. L'autorità della sua chiesa e il mito di una città che era stata potente sopravvivono, benché ormai il dominio diretto di Aquileia si limiti ad un territorio molto ridotto rispetto al passato. Dal 568, dopo l'invasione longobarda, la regione di Aquileia è suddivisa fra romano-bizantini (che ne occupano la zona litoranea) ed i Longobardi (la parte interna). La città tuttavia continua a dare il suo nome all'omonimo patriarcato, anche quando, nel XV secolo è occupata dai veneziani. Dopo il breve passaggio sotto il Sacro Romano Impero, la città segue le sorti della Repubblica di Venezia, venendo annessa dagli Asburgo (salvo una breve parentesi napoleonica) con il Trattato di Campoformido, fino alla sua definitiva unione al resto del Friuli ed all'Italia immediatamente dopo la prima guerra mondiale.
Aquileia riveste un'importanza particolare per i suoi resti che raccontano soprattutto il fasto dell'epoca romana e la sua storia come centro di irradiazione del Cristianesimo. La città è stata sede di uno dei più importanti e antichi patriarcati d'Italia, con chiese e monumenti ben conservati.
La Basilica è un vero e proprio museo in cui si ritrovano stili architettonici, mosaici ed affreschi di pregevole valore. Iniziata subito dopo l'editto di Milano, dopo vari restauri e ulteriori costruzioni, la Basilica mantiene ancora oggi le forme del XI secolo. Di notevole interesse sono i pavimenti a mosaico che ricoprono la quasi totalità dell'edificio. Tra le antiche mura della Basilica si è conservato uno straordinario pavimento a mosaico di inizio del IV secolo in uno stato di conservazione eccezionale sia per ampiezza, è il più grande di tutta l'Europa occidentale, che per completezza delle scene e interesse iconografico. Il mosaico non ha un motivo decorativo uniforme e monotono, ma è diviso in dieci sezioni con motivi biblici, dove ogni scena è rappresentata con vivacità. Di rilevante importanza sono la scena della lotta tra il gallo e la tartaruga, le quattro stagioni, i ritratti di benefattori, la grande scena marina con la storia di Giona, diversi animali e il Buon Pastore.
Il Museo Archeologico Nazionale è il più importante dell'Italia settentrionale per la ricchezza di testimonianze di epoca romana.
Di grande fascino sono il Foro, il Sepolcreto e il Porto Fluviale. Il Foro risale al II sec. d.C. ed è circondato da portici, sotto i quali c'erano botteghe e sale pubbliche per il consiglio cittadino, la tesoreria e gli archivi, qui si tenevano i pubblici comizi e le assemblee. Nell'annessa basilica forense si dibattevano le cause e gli affari.
In epoca romana le sepolture dovevano essere collocate per legge fuori dalle mura cittadine, da cui derivò il costume di allinearle lungo le vie principali, denominate vie sepolcrali. Nell'area degli scavi il tratto di sepolcreto oggi visibile comprende cinque aree sepolcrali circondate da recinto, ciascuna delle quali appartenente ad una famiglia.
Risale tra la metà del I sec. d. C. e gli inizi del III ca. ed è l'unico esempio di cimitero romano rinvenuto ad Aquileia.
Lungo la Via Sacra sono visibili i resti del porto costruito probabilmente verso il II sec. a.C., in seguito ampliato e ristrutturato più volte.
Il fiume si apriva con un letto largo 48 metri ed era affiancato da solide banchine lunghe 350 metri ed imponenti magazzini.