Regione: Friuli-Venezia Giulia
Altitudine: 27 m s.l.m.
Superficie: 13,32 km²
Abitanti: 5.396 (03-2009)
Nome abitanti: palmarini
Santo patrono: Santa Giustina
Giorno festivo: 7 ottobre
Palmanova (Palme in friulano) è un comune di 5.352 abitanti della provincia di Udine.
Geografia
Palmanova si trova in una posizione centrale nella regione Friuli-Venezia Giulia, nel punto di incontro tra l'autostrada A23 Udine-Tarvisio e A4 Torino-Trieste; si trova inoltre a 20 km da Udine, 28 km da Gorizia, 55 km da Trieste.
Storia
La situazione territoriale del Friuli, dopo la perdita di Gradisca (1511), fu caratterizzata da una serie di confini detti “a pelle di leopardo” dove enclaves di dominio veneto si inserivano in ambito arciducale (austriaco) e possedimenti imperiali si incastonavano nei territori veneziani. Per rafforzare le difese sul territorio friulano, Venezia decise di costruire ex-novo una fortezza al centro della pianura friulana, che potesse fermare le scorrerie dei Turchi e arginare le mire espansionistiche degli Arciducali. Alla realizzazione del progetto partecipò un’equipe di ingegneri, trattatisti ed esperti architetti militari dell’Ufficio Fortificazioni di Venezia fra cui il soprintendente generale Giulio Savorgnan.
Il 7 ottobre 1593 fu posta la prima pietra per la costruzione della nuova fortezza e Marc’Antonio Barbaro fu nominato primo Provveditore Generale di Palma. Durante il periodo veneto la fortezza fu dotata di due cerchie di fortificazioni con cortine, baluardi, falsebraghe, fossato e rivellini a protezione delle tre porte d’ingresso alla città. Palmanova fu concepita soprattutto come macchina da guerra: il numero dei bastioni e la lunghezza dei lati furono stabiliti in base alla gittata dei cannoni del tempo. Nel 1797 un maggiore austriaco entrò con l’inganno in fortezza e riuscì a conquistare Palmanova, ma gli austriaci non ebbero il tempo di godere la loro conquista in quanto i francesi si ripresero la fortezza.
Dopo la pace di Campoformido Palmanova ritornò nuovamente agli austriaci che la tennero per qualche anno; nel 1805 i francesi rioccuparono la città stellata e in questo periodo fu realizzata la terza cerchia di fortificazioni con le lunette napoleoniche. Nel 1814 Palmanova ritornò agli Asburgo. Durante il dominio austriaco (1815-1866) fu costruito il Teatro Sociale, destinato a diventare fucina di valori risorgimentali, tanto che nel 1848 la fortezza si sollevò contro gli austriaci.
Nel 1866 Palmanova venne ammessa al Regno d’Italia. Durante la prima Guerra Mondiale la fortezza fu centro di smistamento e rifornimento per le truppe sull’Isonzo; dopo Caporetto Palmanova fu incendiata dalle truppe italiane in ritirata. Nella seconda Guerra Mondiale l’Arciprete Giuseppe Merlino fece recedere i tedeschi dalla decisione di radere al suolo la fortezza. Con Decreto del Presidente della Repubblica nel 1960 Palmanova fu proclamata “Monumento Nazionale”.
Ancora oggi l'accesso alla Città di Palmanova è possibile attraverso le tre Porte Monumentali, gli unici edifici visibili dall'esterno della Fortezza che conservano ancora in parte le caratteristiche architettoniche originarie. Per la sua struttura e la composizione delle 3 cerchie murarie di difesa, la città offre la possibilità ai visitatori di vedere concretamente lo sviluppo delle fortificazioni nel corso dei secoli.
Una volta entrati nella città fortezza, Piazza Grande si apre davanti a voi. Uno spazio perfettamente esagonale nel centro del quale si erge un basamento in pietra d'Istria, dal quale s'innalza l'alto stendardo, da tempo immemorabile testimone delle vicende storiche della fortezza e simbolo della fortezza stessa, comunemente chiamato Mario dai Palmarini. Sulla piazza si affacciano tutti i più importanti palazzi cittadini, compreso il Duomo di Palmanova, il miglior esempio di architettura veneziana.
Tra i musei, ricordiamo il Civico Museo Storico, un punto importante per informazioni non solo sulla città fortezza, ma anche per manifestazioni e possibili itinerari nei dintorni e in regione. Il museo è un importante punto di partenza per avere una visione generale della complessa struttura urbana e del sistema fortificatorio della fortezza, dove le raccolte sono esposte in ordine cronologico dall’anno di fondazione alla prima Guerra Mondiale, allo scopo di creare un racconto storico che riassuma i quattro periodi della storia di Palmanova: veneziano, napoleonico, austriaco, italiano.
Contiene inoltre un'interessante collezione di armi antiche in deposito conservativo provenienti da Castel Sant'Angelo di Roma.
Annoverare tutti i luoghi interessanti di Palmanova è un'impresa ardua, poiché tutta la città è un monumento: ogni casa, ogni strada, le porte di ingresso. Tutto è storico e racconta la vita della città. Partendo da Porta Udine, dove si può ancora vedere nella sua naturale sede la grande ruota che serviva al sollevamento del ponte levatoio, si gira a destra alla prima trasversale e s´imbocca la Strada delle Milizie.
Questa correva circolarmente a ridosso delle mura e permetteva copertura e rapido movimento delle truppe e dei materiali. Sulla strada si affacciano i Quartieri Militaried edifici per uso dell'artiglieria posizionata sulle fortificazioni.
Nell´itinerario s´incontrano la Polveriera e la Caserma Difensiva Napoleonica, il Laboratorio delle Polveri, il Quartiere San'Andrea che ospitava la cavalleria e oggi, dopo un attento restauro, è occupato da abitazioni civili, il Quartiere San Zuane per la fanteria e la Polveriera Veneta, il più antico edificio della città.