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Nei dintorni di Lignano... Gemona

Regione: Friuli-Venezia Giulia
Altitudine: 272 m s.l.m.
Superficie: 56,21 km²
Abitanti: 11.241 (12-2010)
Nome abitanti: Gemonesi
Santo patrono: Sant'Antonio
Giorno festivo: 13 giugno

Gemona del Friuli sorge alle pendici delle Prealpi Giulie e il suo territorio offre ai turisti la possibilità di molte escursioni nella natura, oltre che di visite nelle vicine città e borghi.

La storia di Gemona è molto antica, anche se non è possibile datare con precisione il primo nucleo che si creò in questa zona.

Fin dall'epoca preistorica Gemona era uno dei punti di passaggio obbligati e più importanti della strada che dall'Adriatico si dirigeva verso i valichi alpini nord-orientali, infatti l'odierna pianura una volta era dominata dalle paludi del Tagliamento e il passaggio più sicuro era quello che portava a Gemona.

 

I primi insediamenti celtici possono essere catalogati attorno al 500 a.C. nell'attuale borgata che oggi prende il nome di Godo. È proprio lì che tutt'oggi è ancora presente la fontana Silans (Silansin latino significa proprio fonte) che conferma ancor di più che anche in epoca romanica la via Julia Augusta attraversava questi territori, tesi avvalorata inoltre dai numerosi reperti archeologici che sono stati rinvenuti in quell'area.

Nella seconda metà del XII secolo fu libero comune, con propri statuti, mentre nel XIII e XIV secolo fu importante centro di traffici commerciali sotto il Patriarcato di Aquileia: con l'istituto del Niederlech ("scarico"), si imponeva infatti ai mercanti in transito di depositare le merci e pagarvi un dazio e di trascorrere la notte in città. La prosperità ne fece anche un centro di primaria importanza, arricchito da chiese e dimore signorili, con cinta muraria protetta da un castello.

 

Dopo la diminuzione dei traffici a seguito della conquista da parte della Repubblica di Venezia nel 1420 la cittadina ebbe un lungo periodo di declino, fino alla ripresa nella seconda metà del XX secolo. Purtroppo però questa ripresa non durò molto: nel 1976 due terribili terremoti la devastarono, insieme a molte cittadine friulane. Siccome l'epicentro del sisma era localizzato proprio vicino alla città, Gemona divenne tristemente nota come la Capitale del terremoto. Nonostante la grande devastazione subita, la città, come la sua vicina Venzone, rinacque e riportò la maggior parte dei palazzi distrutti al loro antico stato.

 

Una visita a Gemona del Friuli inizia dal Duomo di Santa Maria Assunta, costruito sull'area di una precedente chiesa tra il 1290 ed il 1337. Un'epigrafe, murata in facciata, tramanda il nome dell’artefice, Maestro Giovanni, che oltre ad architetto fu anche scultore, ed a lui si attribuiscono il portale e varie sculture che ornano la facciata. Un altro Giovanni è autore delle due più interessanti opere di scultura in pietra del Friuli del ‘300. La prima è l’enorme statua di San Cristoforo, alta 7 metri, intagliata in 6 blocchi di pietra, la seconda è la galleria dell’Epifania, costituita da 9 statue che rappresentano l’arrivo del corteo dei Magi, l’adorazione ed il sogno dei Magi.

La facciata è ornata anche da tre rosoni, di cui quello centrale fu realizzato a Venezia tra il 1334 ed il 1336 e dal portale rinascimentale. Da notare che la facciata ha subito un importante rimaneggiamento tra il 1820-29 ed è per questo che oggi presenta delle caratteristiche neoclassiche che ne hanno armonizzato l’insieme distorcendo in parte le intenzioni del suo originario autore.

Accanto al Duomo sorge la Torre Campanaria costruita tra il 1341 a il 1369 e andata completamente distrutta dal terremoto, ma ricostruita con i suoi pezzi originari.

 

Il Museo della pieve e tesoro del Duomo sono ospitati nella vecchia canonica e sono aperti al pubblico dal 2006. L'idea di realizzare un museo nacque già nel 1974, ma pochi mesi dopo la fine della sua costruzione nel 1976, il terremoto lesionò gravemente la canonica e molte delle opere finirono sotto le macerie. Una volta recuperate, furono custodite in attesa di realizzare un nuovo museo. Ora l’opera più importante esposta nel Museo è l’ostensorio dell’orafo Nicolò Lionello, del 1434, insieme ad altri manufatti provenienti da Padova della prima metà del Trecento. Nel Museo è conservato il più antico registro battesimale del mondo del 1379 (il primo battesimo registrato è del 3 marzo 1379), una testimonianza eccezionale per la storia della città.

Come arrivare a Gemona

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